Un ricordo della figura e dell’opera del prof. Max Lüscher

Un ricordo della figura e dell’opera del prof. Max Lüscher (1923 – 2017)
Dott. Nevio Del Longo
Il prof. Max Lüscher ci ha lasciato il 2 Febbraio del 2017, dopo una lunga vita dedicata alla ricerca ed al suo proficuo lavoro in ambito psicodiagnostico, psicosomatico e psicologico.
Nato a Basilea il 9 Settembre 1923, visse a lungo a Lucerna dove diresse l’Institut für medizinische Psychodiagnostik. Nel suo libro di memorie “So ist mein farbiges Leben” scrive: “Sono venuto al mondo un quarto d’ora dopo la mezzanotte del 9 settembre 1923 a Basilea e posso dire di essere nato con la camicia...”.
Sempre nella sua autobiografia ricorda le sue prime esperienze ingenue con i colori che, per chi conosce il test, già mostrano tendenze particolari:
“Ebbi le mie prime esperienze con i colori durante gli anni dell’asilo... dalla mia prima infanzia l’avversione al verde puro mostrava un aspetto peculiare del mio carattere”.
Fin da giovanissimo studia i classici della psicologia e s’interessa alla filosofia, in particolare alla fisiognomica da Aristotele ai giorni nostri. Da questi studi nascono le prime due dimensioni della sua Psicologia Regolativa: Ricettivo – Direttivo e Costante – Variabile. Nel 1953 aggiunge la terza: Integrativo – Separativo.
Con queste sei categorie e con il “cubo”, si possono spiegare e valutare i comportamenti umani, lo stato emozionale interiore e individuare strategie terapeutiche e psicofarmacologiche adatte al paziente.
S’interessa successivamente alla grafologia (Ludwig Klages), apprende il Test di Rorschach e sviluppa un metodo personale di codificazione e interpretazione. Con l’appoggio di Ernst Probst, esplora il contenuto emotivo dei colori presenti nelle tavole del Rorschach e sperimenta l’idea di un test basato esclusivamente sui colori.
In quel periodo ottiene dal direttore di psichiatria, John Stäelin, il permesso di applicare per sei anni il suo Test ai pazienti, collaborando con il laboratorio Ciba grazie all’interessamento di Karl Miescher.
“Per trovare i colori adatti al mio sistema psicologico impiegai anni di prove utilizzando i materiali più svariati... soltanto dopo cinque anni riuscii a capire la correlazione tra scelta di un colore e le emozioni e motivazioni individuali.”
Discute la sua tesi di dottorato con Karl Jasper e nel 1947 presenta il Test al primo Congresso Internazionale di Psicologia di Losanna, dove il prof. Hans Binder lo definisce “un’intelligenza straordinaria e una grande possibilità per la psicodiagnostica mondiale”.
Lüscher ribadì più volte che sarebbe riduttivo associare il suo lavoro unicamente alla Diagnostica dei Colori:
“È un errore pensare che io abbia sviluppato la Diagnostica dei Colori spinto da un reale interesse per i colori... Il vero movente era la convinzione che le reazioni emotive e i sentimenti avvenissero secondo un sistema di regolazione logico e comprensibile.”
Secondo Lüscher, le frustrazioni e le compensazioni si integrano in un sistema regolativo inconscio. Il Test serve a rappresentare simbolicamente questo processo di autoregolazione psichica ed emotiva attraverso il “cubo di Lüscher”.
Per l’autore, che ebbe la fortuna di conoscerlo e collaborare con lui per molti anni, Lüscher fu un modello di docente: attento, curioso, creativo e rigoroso. La sua eredità continua attraverso la Fondazione che porta il suo nome e i numerosi convegni internazionali che mantengono viva la Diagnostica Lüscher e la Psicologia Categoriale.
Nel 2019 il CISSPAT di Padova, in collaborazione con la Fondazione Internazionale Lüscher, ha organizzato un convegno internazionale dedicato al professore, con la partecipazione di esperti internazionali e allievi italiani.
L’anno 2019 fu simbolicamente dedicato al blu, primo dei colori fondamentali del test, simbolo di legame affettivo e costanza.
Durante il Congresso di Friburgo (2018), Johannes Krebs, presidente della Fondazione, inaugurò ufficialmente “l’anno blu 2019”, ribadendo la vitalità della Diagnostica dei Colori di Lüscher e la sua influenza nella psicologia contemporanea.
Il CISSPAT e l’Istituto Italiano “Max Lüscher” continuano a diffondere il test e le sue applicazioni cliniche, con ricerche e tesi che mantengono viva la sua eredità scientifica.
Bibliografia
- Bacchi S., I colori interpreti delle emozioni. Intervista a Max Lüscher e Nevio Del Longo, Rivista “Colordate”, Anno III, n.4, Giugno 2016.
- Del Longo N., Il Test dei colori di Lüscher. Manuale di diagnostica in età evolutiva, Franco Angeli, Milano, 2011.
- Del Longo N., Il Test dei colori di Lüscher. Manuale di diagnostica per l’età adulta, Franco Angeli, Milano, 2013.
- Del Longo N., Che cos’è il Test di Lüscher, Rivista “Colordate”, Anno III, n.4, Giugno 2016.
- Lüscher M., La legge dell’armonia in noi, Armando Ed., Roma, 1984.
- Lüscher M., La persona a quattro colori. La via dell’equilibrio interiore, Astrolabio, Roma, 1993.
- Lüscher M., Saggi sulla Diagnostica Lüscher e altri contributi (1972–2014), Cleup, Padova, 2014.
- Lüscher M., So ist mein farbiges Leben, www.bod.ch, 2014.
Dott. Nevio Del Longo
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