Conosciamo il mondo attraverso i nostri sensi e oggi che siamo sempre più coinvolti in esperienze virtuali, sperimentiamo ogni giorno quanto le nostre sensazioni siano influenzate da fattori mutevoli e non quantificabili. Il nostro tempo segna inesorabilmente la fine della monocromia perché, ora più che mai, abbiamo bisogno di varietà. È giunto il momento di sviluppare una rinnovata consapevolezza del nostro “fare paesaggio” perché come ci insegna la natura, nessun fenomeno dei tre regni appare di un solo colore ma tutto è cangiante.

Parmenide diceva che siamo fatti di corpo, mente e ambiente. Siamo parte attiva di una rivoluzione che investe ogni ambito della nostra vita perché i termini abitare e abito derivano da habitat, che significa ambiente. Un impegno che si rinnova per IACC Italia perché al di là delle previsioni e delle tendenze, per la nostra Accademia, umanizzare l’ambiente significa innanzitutto progettare per il benessere e la dignità delle persone.

L’ambiente antropico, infatti nasce dalla costante interazione tra singoli e collettività ed è l’espressione di sinergie culturali che arricchiscono lo spirito individuale e collettivo. Il nostro approccio alla progettazione cromatica è incentrato sull’integrazione tra l’essere umano e l’ambiente costruito che è un fattore determinante per la salute e l’equilibrio psicofisico perché può rendere più facili e molto più piacevoli le nostre azioni e le nostre relazioni quotidiane.

Massimo Caiazzo - © 2022 IACC