Nel panorama urbano contemporaneo, l’esperienza dello spazio architettonico sta subendo una trasformazione significativa. L’attenzione dei cittadini è sempre più assorbita dagli schermi degli smartphone, influenzando la percezione degli ambienti costruiti e modificando il modo in cui le persone interagiscono con la città.

Secondo studi di psicologia ambientale e design urbano, il costante utilizzo dei dispositivi mobili porta a una riduzione dell’attenzione verso gli elementi verticali delle architetture, favorendo invece una lettura orizzontale dello spazio. La conseguenza diretta è una minore connessione visiva con il patrimonio architettonico e una crescente necessità di ripensare la comunicazione visiva negli spazi pubblici.

L’impatto della postura da smartphone sulla percezione dello spazio

Ricerche dell’Università di Copenaghen hanno evidenziato che oltre il 60% dei pedoni consulta il proprio telefono per più del 30% del tempo trascorso in movimento, mentre uno studio della Loughborough University ha dimostrato come la cosiddetta “postura da smartphone” incida sulla percezione dello spazio, limitando la visione periferica e riducendo la capacità di apprezzare le architetture circostanti.

Questa nuova dinamica visiva sta portando molte città a introdurre strategie per migliorare la sicurezza e la leggibilità dello spazio urbano. Ad esempio, in alcune metropoli europee e asiatiche sono state installate strisce pedonali luminose e segnaletiche a terra per guidare anche chi cammina con lo sguardo abbassato.

Il colore come strumento di orientamento urbano

In questo contesto, il colore assume un ruolo chiave nella progettazione dello spazio pubblico. Studi condotti dall’International Association of Color Consultants (IACC) dimostrano che una pianificazione cromatica consapevole può migliorare la leggibilità degli ambienti urbani, facilitare l’orientamento e stimolare una maggiore consapevolezza spaziale.

L’uso strategico del colore nella segnaletica e negli elementi architettonici può:

  • Aumentare la sicurezza urbana, rendendo più evidenti percorsi pedonali, ostacoli e punti di riferimento.
  • Stimolare l’attenzione e la memoria visiva, favorendo l’interazione con lo spazio costruito.
  • Ridurre il senso di stress nei contesti metropolitani, migliorando il comfort percettivo.

Le neuroscienze confermano questa teoria: uno studio dell’Università di Stanford ha dimostrato che il colore attiva specifiche aree cerebrali legate all’orientamento spaziale, mentre la ricerca dell’Università di Oxford ha evidenziato come l’uso mirato di tonalità cromatiche possa migliorare la qualità della vita urbana.

Verso una progettazione cromatica consapevole

L’evoluzione delle città e delle abitudini visive impone una riflessione sulla progettazione cromatica del futuro. Architetti, urbanisti e designer hanno oggi l’opportunità di ridefinire il linguaggio visivo urbano, integrando il colore come elemento strategico per guidare lo sguardo e migliorare l’interazione con lo spazio.

Se la comunicazione visiva delle città si sta progressivamente adattando a un pubblico che non guarda più in alto, è fondamentale adottare strategie cromatiche mirate che valorizzino la percezione dell’ambiente e restituiscano centralità alla dimensione architettonica.

Il futuro delle città dipenderà sempre più dalla capacità di integrare il colore nella progettazione urbana, trasformandolo in un vero e proprio strumento di orientamento, sicurezza e benessere per chi le abita.