Giuseppe Di Napoli è autore di una ricerca originale che conduce il lettore nell’immaginifico mondo del colore. Affiancando l’attività di scrittore a quella accademica, il professor Di Napoli racconta un'altra storia dell’arte spesso dimenticata o a torto ignorata, dove la visione è un attributo del pensiero dell’autore che supera la fisicità dell’opera per farci scoprire e riscoprire la bellezza, attraverso lo sguardo di grandi maestri come Leonardo. Sono personalmente grato a Giuseppe come docente di IACC Italia poiché i suoi insegnamenti hanno il dono di farci vedere l’arte come umana manifestazione del meraviglioso.

Massimo Caiazzo
Presidente di IACC Italia

Lei è un grande studioso e teorico del colore. Quali sono i campi di ricerca e di indagine di cui si occupa e che ha approfondito?
Da sempre, mi permetto di dire, i miei interessi sono stati sempre orientati verso lo studio dei meccanismi visivi e dei linguaggi visuali nei loro molteplici aspetti e piani interdisciplinari che li attraversano, da quelli fisici e biologici, a quelli antropologici e psicologici, nonché da quelli simbolici ed estetici. In breve in tutti quegli ambiti nei quali ogni forma d’arte espressiva e/o comunicativa e progettuale affondano le proprie radici motivazionali e funzionali.

Qual è la sua metodologia di lavoro?
La mia metodologia è improntata innanzitutto sulle tematiche che al momento suscitano in me le passioni più forti, mi faccio guidare, inizialmente, dalla mia curiosità e avidità di conoscenza delle tematiche poco battute o trascurate del tutto, relativamente agli ambiti di cui sopra. In ogni caso a determinare il percorso delle mie ricerche incidono molto la mia maniacale esigenza di ricerca di tutte le informazioni possibili che si possono raccogliere; in seconda battuta dedico molto tempo a confrontare le ipotesi e le tesi già sviluppate da altri studiosi, in particolare quelle che si pongono su posizioni esplicitamente dialettiche. È da questa iniziale panoramica che la mia bramosia conoscitiva prende a seguire le direzioni che suscitano di più le mie personali passione e curiosità.

Qual è il ruolo del colore nell'Arte Contemporanea?
Il colore è l’elemento fondamentale, assieme alla linea, di tutte le espressioni artistiche dell’arte contemporanea. Possiamo tranquillamente affermare che a far muovere i primi passi dei pittori verso l’espressione pura nell'arte contemporanea è stata senza alcun dubbio, da un lato, la forza emozionale che il colore esercita nella mente e negli occhi di chi lo vede e da un altro lato sono state le ineffabili e inesplorate potenzialità estetiche e progettuali che nei molteplici ambiti operativi apriva a tutti i ricercatori di ogni settore della ricerca artistica.

Quali sono le espressioni artistiche che fanno riferimento al colore e che si esprimono con il colore in modo non convenzionale?
Per quel che riguarda la pittura l’astrattismo in generale, in quasi tutte le sue forme e declinazioni, l’arte ambientale e poi naturalmente l’architettura, il design, la fotografia e il cinema.

Può fare (almeno) tre nomi di artisti contemporanei che la incuriosiscono per l’utilizzo che fanno del colore, e il motivo per cui destano la sua attenzione?
James Turrell, Dan Flavin, Mark Rothko, Anis Kapoor, sono alcuni degli autori che mi interessano particolarmente perché ognuno di essi sperimenta in un modo assolutamente personale le possibilità espressive del colore nelle sue differente dimensioni, da quelle inerenti la componente fisica e fenomenica nello spazio costruito e in quello naturale (Turrell); all'esplorazione della spazializzazione dei fenomeni cromatici derivati dalle irradiazioni luminose (Flavin);alla pratica alchemica di transustanziazione della luminescenza cromatica in densità tattile e aptica della sensazione cromatiche provocate dalle stesure di pigmenti fluttuanti sula superficie di una tela(Rothko); alla matericità del colore impiegato come un“oggetto” la cui presenza si oggettualizza tanto in una dimensione plastica, tridimensionale e reale quanto in una sorta di apparizione o essenza impercettibile e virtuale (Kapoor).

Cosa pensa della figura del Consulente Colore / Color Designer IACC?
Una figura professionale indispensabile nella progettazione di qualsiasi spazio abitato e adibito alla comunicazione.

Secondo lei i corsi di IACC Italia costituiscono una risorsa? Può motivare la sua risposta con esempi?
La risorsa è data dalla interdisciplinarietà della metodologia di approccio alle tematiche del colore che costituisce l’apertura necessaria per raggiungere una piena consapevolezza della scienza della progettazione.
Precisando che, la consapevolezza critica dei fenomeni cromatici deve fungere da supporto all'individuazione della metodologia più pertinente e più efficace nelle soluzioni da proporre. Inoltre la competenza tecnica inerente alle diverse modalità di impiego dei differenti materiali cromatici è essenziale per giungere all'individuazione delle soluzioni più rispondenti alle aspettative create dal progetto.


Giuseppe Di Napoli*
Docente di Metodologia progettuale della comunicazione visiva e di Teoria e pratica del disegno prospettico all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano oltre che di Teoria della percezione e psicologia della forma all'Istituto Europeo del Design di Milano. Ha pubblicato molti testi e saggi approfondendo il tema del disegno, del colore, della percezione e della visione.

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